Traversata del Pelvoux (Pointe Puiseux) 3946 m
Una grande classica degli Ecrins a ragione considerata una delle salite più belle e complete del massiccio. Nonostante la vetta principale del Pelvoux sfiori senza raggiungere per pochi metri i fatidici “4000” si tratta di una montagna ben più selvaggia e impegnativa di tante altre che invece li raggiungono. Un itinerario articolato e affascinante,con un mix di panorami che solo gli Ecrins possono offrire; il canale Coolidge,il ghiacciaio sommitale del Pelvoux e la discesa sul tormentato ghiacciaio “Des Violettes” sono solo alcuni dei punti chiave di questa traversata.
Salita per il couloir Coolidge |
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Itinerario Primo giorno Dal parcheggio vicino al camping 1510m, risalire la valle del Sélé passando dal sentiero che segue la riva sinistra del torrente di Celse Nière. Dopo una lunga salita in falsopiano, il sentiero risale ripidi tornanti fino al bivio con il sentiero del rifugio Selè 1993m. Lasciarlo a sinistra e continuare nel ramo di destra che con molti tornanti sulla parete ripida supera una barra rocciosa a sinistra, il Clot de l'Homme, si costeggia sulla riva destra il torrente di Prouvanel che si risale fino ai piedi 2500m del promontorio roccioso sul quale è costruito il rifugio. Contornarlo a sinistra e raggiungere il rifugio. Secondo giorno Risalire la morena dietro il rifugio sin quasi contro la bastionata rocciosa, indi traversare in piano a sinistra (pericolo caduta seracchi) ed alzarsi per neve (o sfasciumi) sino ad un dosso nevoso, denominato Bosse de Sialouze 3229m. Percorrere il ghiacciaio di Sialouze che in breve conduce alla base del couloir Coolidge, che si risale (45° massimo) sino a sbucare sul pianoro glaciale tra le due punte. Raggiungere la Punta Puiseaux del Pelvoux, la più alta tra le due. Scendere in direzione Est per l'invitante glacier des Violettes, dapprima semplice poi via via sempre più crepacciato. Perdere alcune centinaia di metri di quota, varcare una crepacciata molto aperta e spesso problematica, per raggiungere una crestina nevosa intervallata da risalti rocciosi sulla sponda sinistra (scendendo) del glacier des Violettes. Seguirla fedelmente (ancoraggi per doppie ma si scende facilmente e velocemente disarrampicando) sino ad un'inconfondibile forcella. Scendere un canale di rocce rotte che riporta sul glacier des Violettes, nell'enorme pianoro glaciale al di sotto della maestosa seraccata. Attraversare detto pianoro (forti pericoli di caduta seracchi) e risalire pochi metri ad una sella nevoso detritica. Scendere in direzione del sottostante névé Pellissier, superando una prima balza rocciosa (disarrampicata facile o doppia in canale strapiombante), scendere un nevaio poi un successivo facile salto roccioso di 50 metri (anche qui facile disarrampicata ma ancoraggi per doppie in loco) conducono al névé Pellisser che si scende fino al suo termine. Scendere ora il ripidissimo sentiero per prati, e raggiunta una zona di ontani piegare a destra (scendendo) per imboccare la vire de Ailefroide destreggiandosi al meglio nella boscaglia seguendo sempre le tracce di sentiero più marcate. (Se invece di girare a destra si prosegue sulla sinistra si risale un centinaio di metri poi con percorso pianeggiante il sentiero conduce al névé des militaires all'inizio del piano di Pre de Madame Carle). Scendere la cengia obliqua in direzione di Ailefroide (massimo II grado) raggiungendo una profonda gola. Non scendere dentro di essa ma traversare in piano e girare uno spigolo con passaggio aereo e molto esposto seppur facile, indi continuare a disarrampicare detta cengia, che oppone passaggi di arrampicata sino all'ultimo metro, quando essa termina nei prati a 10' dal villaggio di Ailefroide (contare 6 ore di discesa dalla vetta ad Ailefroide se non c'è affollamento sulle parti di misto, in tal caso i tempi si possono dilatare notevolmente). | |
Discesa glacier des Violettes |