Rocciamelone 3538m

Il Rocciamelone è sicuramente la montagna più famosa della Val Susa. La sua forma di piramide appuntita è ben visibile da Torino. Questa montagna si identifica con un passato di superstizione e religiosità, che trova una spiegazione nel fatto che per moltissimi anni, la vetta è stata ritenuta la più elevata d'Italia. Spettò a Bonifacio Rotario o Roero d'Asti di compierne la prima ascensione il 1° settembre 1358, in seguito ad un voto fatto, si disse mentre era schiavo dei turchi. Portò un trittico di metallo sulla vetta della montagna. Questa ascensione, la prima conosciuta, è legata anche alla prima costruzione, la "Cà d'Asti", eretta con il particolare scopo di favorire la salita ad una vetta. Sulla vetta furono costruite numerose cappelle. Il conte Francesetti nelle sue Lettres sur les Vallées de Lanzo scrive di aver visto le primitive cappellette durante una visita effettuata nel 1820. L'ultima (in ordine di tempo) costruzione, in muratura, ha due locali ai fianchi, adibiti uno a sacrestia e l'altro a rifugio. La grande statua in bronzo della madonna che sorge in vetta, opera dello scultore G.A. Stuardi, è dovuta all'iniziativa del professor G.B. Ghirardi ed alle offerte di 130.000 bambini italiani. La statua fu trasportata sulla vetta dagli alpini del battaglione Susa e venne solennemente inaugurata il 28 agosto 1899. A breve distanza vi è pure un busto di Vittorio Emanuele II°, che compì l'ascensione nel 1844.

Il 4 agosto di ogni anno, per la festa che si celebra il giorno successivo, il trittico è portato in processione sulla vetta, con la partecipazione di una gran moltitudine che sale dalli valli di Susa, Lanzo ed anche dalla Savoia.

La sua facilità e comodità d'accesso ne fanno una delle montagne più frequentate del Piemonte. Delle vie normali, la cresta Sud, Sud-Ovest, dalla val di Susa è elementare e la cresta Nord-Ovest, dalla val di Lanzo è molto facile, anche se non banale.

Lo scrivente contribuì nell'ormai lontano 1980 al trasporto dal Rifugio Cà d'Asti alla vetta di una tegola d'alluminio

  • Accesso: Susa, Urbiano Mompantero, Parcheggio teleferica Cà d'Asti 2050m
  • Partenza: Parcheggio teleferica Cà d'Asti 2050m
  • Dislivello: 1488m
  • Difficoltà: EE
  • Tempo di salita: 3h30'
  • Periodo consigliato: Giugno-Ottobre
  • Segnavia: EPT 558
  • Cartografia: Fraternali editore 1:25.000 Val di Susa, Val Cenischia, Rocciamelone, Val Chisone n° 3
  • Bibliografia: " G. Berruto, Valli di Susa, Chisone e Germanasca, III edizione, Ed. Istituto Geografico Centrale, Torino, 1979, itinerario n° F21-F22; G. Berruto, L. Fornelli, Alpi Graie Meridionali, Ed. CAI/TCI Milano, Milano 1980-itinererari n° IIa-38i
  • Punti Appoggio:
  • Note : Alcuni itinerari sono alpinistici (Accademica, Gervasutti)
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    Itinerario

    Dal parcheggio della teleferica per il Rifugio Cà d'Asti 2050m seguire un sentiero che porta prima alla Riposa 2205m (rifugio privato dal 2003) e quindi segue un costolone erboso in direzione Nord, Nord-Ovest fino al Rifugio Cà d'Asti 2854m (1h40').

    Dalla Cà d'Asti 2854m, seguire le tracce di sentiero che mantenendosi poco discoste dal filo di cresta sul versante Est, raggiungono la "Crocetta" 3306m (1h10'). Il sentiero, finora abbastanza ripido, diviene a questo punto a pendenza più modesta ed attraversando il versante Sud-est riprende a salire decisamente sotto la cima a cui giunge con alcune ripide svolte. (40')

    Discesa

    Per la via di salita, oppure in traversata verso il rifugio Stellina o nella valle di Lanzo.

     

    Cima del Rocciamelone

     

     

    Foto 2004

    Traccia GPX

     


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