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Accesso stradale
Da Torino portarsi al Parco del Valentino, all'angolo tra Corso Vittorio
Emanuele II° e Corso Massimo d'Azeglio
Descrizione Percorso
Dalla statua di Massimo d'Azeglio scendere
paralleli a Corso Vittorio Emanuele II°, attraversare il Po sul Ponte
Umberto I° e girare a sinistra seguendo la pista ciclabile della
riva destra orografica del Po. Si incrociano lungo il percorso, il Monastero
dei Capuccini, la Gran Madre, Piazza Vittorio Veneto, il monumento a Coppi
e la chiesa della Madonna del Pilone. Subito dopo si gira a destra e ci
si porta in corso Casale, nel piazzale Marco Aurelio. Dopo il semaforo
in direzione Sassi si gira a destra e si prende strada Fenestrelle che
inizia a fianco di Corso Chieri, questa via coincide con l'antica strada
Torino-Pino-Chieri, un tempo poco più che una mulattiera, ma percorsa
da un traffico notevole, sia commerciale, da parte dei mercanti chieresi
ed astigiani, sia locale, da Pino a Chieri, da parte di coloro che portavano
a macinare le granaglie ai mulini torinesi della Madonna del Pilone. La
strada corre alta, quasi sulla cresta dello sperone che divide la valle
di Reaglie da quella di Mongreno, sul versante soleggiato, per cui risulta
facilmente percorribile anche in inverno. La strada è costeggiata
da alcune vigne, tra cui: il "Pulpito" con la sua Cappella a
strapiombo sulla strada. La pendenza è notevole sopratutto nella
prima parte, fino al Pulpito (14-15%). La strada prosegue superando altre
Vigne, arrivando ad incrociare la Strada del Cresto. Seguirla in discesa
in direzione di Mongreno e salire fino a Villa Maria GPM, lasciando a
destra la via Antonelli. Scendere lungo la Strada Comunale di Mongreno
fino a superare la ex scuola elementare di Mongreno, prendere a destra
la strada alta di Mongreno che scende rapidamente in strada Cartman. Proseguire
lungo essa, fino a quando si immette
nella Strada Comunale di Mongreno, superare Piazza Giovanni dalle bande
nere ed immettersi nella strada del traforo del Pino, quindi nella strada
comunale di Superga che attraversa corso Agudio portandosi al Cimitero
di Sassi. Qui si segue la pista ciclabile per S. Mauro che
fiancheggia il galoppatoio militare, supera il Parco del Meisino e costeggia
il Po dopo che la Stura di Lanzo vi si è immessa, raggiungendo
così San Mauro.
Passare
sul ponte Vittorio Emanuele III° dirigendosi verso Torino. Al
termine del ponte svoltare a sinistra entrando nel Parco L'Eliana (dal
nome della città spagnola con cui S. Mauro è gemellata),
percorrendo il vialetto che corre piu' avanti a fianco del canale derivatore
della centrale AEM situata subito dopo il confine comunale di Torino.
Circa una ottantina di metri prima di raggiungere una recinzione si devia,
sfruttando un passaggio pedonale, sulla adiacente via Trento, percorrendola
a sinistra. Poco oltre si continua sulla stradina privata di fronte con
cartello di divieto di accesso, caratterizzata dalla presenza di numerosi
dissuasori. Raggiunta la strada comunale di Bertolla, seguirla a sinistra
per circa 150 metri, sino alla prima curva: continuare su via Monte Tabor
raggiungendo la vicina piazza omonima. Uscirne a sinistra, passando tra
le case della borgata Bertolla, famosa in passato per i suoi lavandai:
che qui accorsero numerosi ad inizio secolo, in seguito all'editto del
comune di Torino che vietava di sciorinare i panni sulle sponde cittadine
del Po per non inquinarlo. Essi si stabilirono lungo il corso del Rioo
Freddo. La professione iniziò a decadere negli anni Sessanta, in
seguito all'introduzione delle lavatrici domestiche. Svoltando ancora
a sinistra affiancare il canale di ingresso della centrale. La sua realizzazione
ha creato un ampio isolotto dove è presente la piu' grande garzaia
d'Europa dopo quella di Amsterdam. Superare i cancelli del Parco del Meisino,
del campo sportivo dell'US Ardor, nata come squadra parrocchiale nel 1937,
e quello di accesso ai pozzi di estrazione dell'AAM. Transitati sotto
il cavalcavia di Lungo Stura Lazio, seguire la ciclopista che corre parallela
allo stesso raggiungendo il ponte Amedeo VIII°. Attraversatolo prendere
a sinistra mantenendosi vicino alla sponda, inizialmente della Stura di
Lanzo e quindi Po. I due corsi d'acqua formano in questo punto un ampio
bacino grazie allo sbarramento della diga del Pascolo. Si perviene quindi
ad un incrocio che a destra porta verso piazza Sofia (Parco Sempione)
e diritto continua su sterrato nel Parco Colletta. Seguiamo la strada
sterrata che si mantiene sempre vicino al fiume, oltrepassando i fabbricati
della ex Manifattura Tabacchi; poco dopo vi è il vivaio del servizio
comunale giardini ed alberate, mentre sulla sponda opposta si trova l'area
del Meisino: si intravede il piccolo bosco del galoppatoio militare dove
trovano rifugio numerose specie di uccelli. Il viale sterrato compie quindi
una curva, in prossimita' della confluenza della Dora Riparia, pervenendo
alla passarella pedonale che la attraversa. Attraversare la passerella
giungendo in lungo Dora Voghera che si segue a sinistra sfruttando una
traccia asfaltata sino a raggiungere il ponte di Sassi. Qui proseguire
diritto e percorrere lungo Po Antonelli utilizzando la pista sterrata
che si sviluppa tra due alberate. Superato corso Regina Margherita continuare
su lungo Po Machiavelli. Ad un bivio, prendere a sinistra scendendo sulla
banchina e percorrere il primo tratto dei Murazzi. Risalire alla piazza
Vittorio Veneto, nei pressi del ponte Vittorio Emanuele I°. Sull'altra
estremità del ponte, davanti al tempio della Gran Madre, si trova
la statua del Sovrano. La piazza, una delle piu' grandi d'Europa, è
opera dell'architetto Giuseppe Frizzi, il quale risolse la differenza
di livello tra le due estremità proporzionando l'altezza dei palazzi
che vi si affacciano.
Dal ponte Vittorio Emanuele I° seguire la rampa che scende ai Murazzi
del Po, in direzione Moncalieri. Percorrere tutta la banchina risalendo
poi su corso Vittorio Emanuele II° all'altezza del ponte Umberto I°.
Entrare nel Parco del Valentino, e salendo lungo lo stradello parallelo
a Corso Vittorio Emanuele II° raggiungere in breve la statua di Massimo
d'Azeglio, da cui si era partiti.
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