Accesso stradale
Da Torino seguire l'autostrada A32 fino all'uscita di Susa. Si seguono
le indicazioni per Susa-Monceniso (SS25); la strada appena usciti da
Susa inizia a salire ed arriva ad una spianata (Piana di S, Nicolao),
con un lungo rettilineo in lieve discesa. Al termine, un'altra breve
serie di tornanti ci porta in zona Grand-Croix, dove alla nostra sinistra
ci sono gli edifici della vecchia dogana francese e dell'albergo Malamot,
con un grande spiazzo dove possiamo parcheggiare.
Descrizione Percorso
Dal parcheggio (1870m) ci dirigiamo verso l'imponente diga; si attraversa
l'ampio piazzale e si costeggia il gruppo delle case di Grand Croix,
poi si svolta a destra, portandoci con alcuni tornanti sulla diga. Si
attraversa in piano la diga e si sale ripidamente alle pendici del roccione
dove sorge il forte del Varisello fino al Colletto omonimo (2020m);
si lascia a destra la sterrata che costeggia la sponda meridionale del
Lago del Moncenisio e si sale ripidamente a superare un dosso. Dopo
una brevissima e sconnessa discesa si sale con dure pendenze fino ad
un incrocio: a sinistra una carreggiabile si snoda in costa lungo il
lato meridionale della valle ad una quota superiore rispetto alla statale
fino a scendere a Bar Cenisio ed alla Piana S. Nicolao (possibile ritorno
con risalita su strada asfaltata lungo le Scale del Moncenisio), a destra
una stradina discende verso il Lago del Moncenisio; di fronte si imbocca
la strada per il Malamot, chiusa da una sbarra che impedisce il traffico
motorizzato. La carreggiabile sale subito ripida ed affronta i primi
dei 36 tornanti con fondo piuttosto sconnesso lungo la parete prativa
che sovrasta il Forte Varisello ed il lago con un panorama che diventa
salendo sempre più ampio e grandioso. Dopo i primi tornanti il fondo
alterna tratti ben pedalabili a pezzi che richiedono abilità per passare
fra grossi sassi. Si incontrano alcune pietre miliari che scandiscono
la salita. Dopo il 13° tornante si trova uno dei pochi tratti con pendenza
moderata e buon fondo fino al 14° tornante, poi si percorre un lungo
pezzo in costa e si entra in una conca dominata da una ripida parete.
Dopo il 16° tornante si affronta un tratto molto ripido ai piedi di
una enorme parete rocciosa ed il fondo si presenta sconnesso fino ad
essere quasi impraticabile per pochi metri appena prima del 17° tornante.
Dopo la pietra miliare del 5° Km, si sbuca in ambiente più aperto ed
all'uscita del 20° tornante si individua chiaramente il forte in cima
al Malamot. Si percorre un breve tratto in leggera salita fino al 24°
tornante, poi si continua in forte salita su fondo sconnesso lungo il
crinale tra due valloni e si raggiunge il bivio per il Lago Bianco (2617m)
presso i tralicci dell'elettrodotto, poco prima del Km 6,5 e dei Ricoveri
Giaset in rovina, posti alla base del torrione sommitale del Malamot.
Dopo aver sfiorato le caserme si affrontano 4 ripidi e sconnessi tornanti
e si penetra nella gola ai piedi della cima; per 150 metri prima e 150
metri dopo il 29° tornante occorre procedere a piedi sui massi franati
sul tracciato; al 30° tornante si riprende a pedalare con fondo discreto
e si affrontano altri due tornanti ed un lungo ripido rettilineo che
conduce ad un pianoro sul lato occidentale del monte. Il panorama si
apre grandiosamente. Si supera la pietra miliare dell'ottavo Km e si
affrontano gli ultimi 4 tornanti; dal 36° ed ultimo si gode una bella
vista verso la valle dell'Arc ed in distanza sulle montagne del Massif
des Ecrins. Si percorre l'ultimo tratto in costa con discreto fondo
tra grandi pietraie e finalmente si arriva al piccolo spiazzo di fronte
all'ingresso della diroccata Caserma Malamot. La sommità è formata da
una lunga e sottile cresta che si snoda dal Malamot, dove sorge la caserma,
a nord alla Punta Droset (2917m) a Sud; la vetta presenta ripidi strapiombi
su tutti i versanti eccetto quello occidentale dove si snoda il tracciato.
Il panorama è stupendo: ad est svettano vicini il Monte Bard (3168m)
ed il Monte Giusalet (3313m); a Nord c'è la cresta che va dal
Rocciamelone (3538m) all'anfiteatro del Gruppo Roncia-Lamet che domina
il vasto Lago del Moncenisio; ad Ovest in primo piano si erge la punta
Clery (3173m) mentre in distanza si vedono le numerose cime bianche
del gruppo della Vanoise ed in particolare l'ampio ghiacciaio della
Vanoise; a Sud si notano i Denti d'Ambin (3382m), sul confine italo-francese.
Discesa
Sulla via di salita, oppure giunti alla sbarra di inizio della strada
per il Malamot, girare a destra seguendo le indicazioni per il Lac du
Roterel e Bar Cenisio, seguire la sterrata abbastanza sconnessa lungo
la Comba Crepacuore per 2,5km, girare a sinistra per raggiungere la
Piana di S. Nicolao. (Andando dritti si arriva a Bar Cenisio) La pista
è pedalabile con attenzione, ma dopo circa 1 km si interrompe
(arbusti e strada franata sopra una placca rocciosa alta una quindicina
di metri. Occorre scendere sulla sinistra (bici a mano per tracce di
sentiero per una decina di metri fino a raggiungere un sentiero che
porta al piazzale della ex-cava. Di qui continuare fino all'imbocco
della Pian S. Nicolao, oppure ad un bivio segnalato sulla sinistra scendere
alla Piana lungo un ripido sentiero non pedalabile, risparmiando un
chilometro. Sulla strada asfaltata ritornare al piazzale di partenza
percoorendo la Gran Scala del Moncenisio con ulteriori 140m di dislivello.