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- Accesso: Torino, Autostrada del Brennero, Uscita Bolzano Sud,
Merano, Val Venosta, Laces (Latsch), Val Martello che si percorre fino
in fondo, Paradiso del Cevedale
- Partenza: Paradiso del Cevedale 2068m
- Dislivello: 1340m(220m+1013m+500m)
- Difficoltà: BSA
- Tempo di salita: h.6,30 (0,40+4,30+1,30)
- Periodo consigliato: Marzo-Maggio
- Esposizione: Nord
- Cartografia: TABACCO editore 1:25.000 ORTLES-CEVEDALE Carta
Topografica per escursionisti, foglio 08; KOMPASS editore 1:50.000 Parco
Nazionale dello Stelvio, Carta escursionistica sci alpinistica, n°72;
MERIDIANI MONTAGNE editore 1:30.000 Ortles-Cevedale
- Bibliografia
- G. Buscaini, Ortles-Cevedale, Guida dei Monti d'Italia, Ed. CAI/TCI
Milano 1981
- Punti di appoggio:
- Note: Necessita innevamento sicuro su tutto
il percorso.
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1° giorno
Il punto di partenza dell'escursione è il Paradiso del Cevedale, località
dove ha termine la strada della val Martello, nei pressi del Rifugio Genziana,
m.2070, circa. Ci si dirige verso ovest risalendo la valle e si raggiunge
in breve il Rifugio Nino Corsi, 2256m.
2° giorno
Dal rifugio salire in direzione sud-ovest superando lungo un canale, fiancheggiato
da una bella cascata di ghiaccio a canne d'organo, una balza rocciosa, quindi
con alcuni zig-zag attraversando a sinistra si sbuca su un vasto vallone
pianeggiante, protetto dai resti di una diga costruita dopo una rovinosa
alluvione nel 1891. Percorrerlo ed in prossimità del ponticello di legno,
prendere a destra ed iniziare la risalita della valletta del lago dei detriti
verso la Vedretta lunga, meno crepacciata della Vedretta della Forcola.
Lasciata sulla destra la valle del Pozzo, che porta alla Punta Madriccio,
raggiungere la Vedretta lunga. Di qui, dopo aver superato il bivio sulla
destra, oramai in vista del rifugio Casati 3269m, per il passo del lago
gelato che fa comunicare con la valle di Solda, raggiungere il rifugio omonimo.
3° giorno
Dal rifugio Casati, con direzione Sud, Sud-Est procedere sui moderati pendii
verso la Cima del Cevedale (pistone molto battuto), che dopo un falsopiano
ha un tratto finale più ripido sotto la crepaccia terminale, sorpassata
la quale con gli sci o a piedi si perviene in cresta (tratto finale aereo)
e quindi in Vetta.
Variante di salita per i Tre Cannoni:
Interessante variante di poco più lunga a vedere questi ruderi della Prima
Guerra Mondiale. Subito all'inizio del ghiacciaio ci tiene sulla sinistra
(direzione Est) e ci si incammina verso le roccette ben visibili dal rifugio
dove in luogo panoramico è posto uno dei tre cannoni. Dal rifugio ci si
mettono appena 20 minuti circa. Dai Tre Cannoni poi si prosegue in direzione
di un dosso, superato il quale ci si ricongiunge alla via normale di salita.
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Lungo l'itinerario di salita.