Il 1984 mi porta ad effetture il primo trekking della mia vita. Comincio alla grande, vado a vedere i giganti della terra in Nepal . Pur essendo uno Stato di dimensioni medio-piccole, il Nepal presenta una notevole varietà di climi ed ambienti naturali, comprendendo territori che spaziano dalla pianura del Gange alla catena montuosa dell'Himalaya. Tre dei quattordici "ottomila" del pianeta sono interamente compresi in territorio nepalese: il Dhaulagiri, l'Annapurna ed il Manaslu. Altri quattro sono invece condivisi con la Cina: l'Everest, il Lhotse, il Makalu ed il Cho Oyu. Infine il massiccio del Kangchenjunga è condiviso con l'India. Numerose altre vette superano i 7000 metri. Volendo elencare questi giganti orografici, senza peraltro essere esaustivi, si può osservare che le vette principali, ordinate da ovest ad est, sono le seguenti: Api (7132 m) e Saipal (7031 m), nella zona occidentale del Paese; Nella zona centrale si trovano invece i vasti massicci del Dhaulagiri (8167 m nella vetta del Dhaulagiri I, ma con almeno altre tre cime superiori ai 7000 m) e dell'Annapurna (8091 m nella vetta dell'Annapurna I, ma anche in questo caso con almeno altre cinque cime che superano i 7000 metri), divisi dal fiume Kali Gandaki. Sempre nel massiccio dell'Annapurna la vetta del Machhapuchhre (6996 m) che domina la città di Pokhara, pur essendo meno elevata risulta nota sia per la caratteristica ed inconfondibile forma svettante a "coda di pesce" appuntita, sia perché sacra agli Induisti e come tale il governo ne ha proibito per legge l'ascensione e soprattutto l'accesso alla vetta, la quale è tuttora inviolata; Sempre nella zona centrale si situano il Manaslu (8163 m) e l'Himal Chuli (7893 m); A nord della capitale si ha la visuale del Langtang Lirung (7225 m); Procedendo verso est, sul confine cinese, si trovano nell'ordine: il Gaurisankar (7134 m), il Cho Oyu (8201 m), l'Everest (8848 m) detto Sagaramatha in nepalese e Chomolangma in tibetano, notoriamente la massima vetta del pianeta, col vicinissimo Lhotse (8516 m), il più distante Makalu (8463 m) e, sempre nella stessa zona ma interamente in territorio nepalese, il Nuptse (7885 m), il Baruntse (7129 m) ed il Chamlang (7319 m); Lungo l'estremo confine orientale con la Cina si erge il Jhinsang (7483 m); Sul confine con l'India, più precisamente con lo stato indiano del Sikkim s'allineano, da nord a sud in circa 30 km di crinale, il Pathibhara (7123 m, detto anche "La Sfinge"), il Kirat Chuli (7365 m, detto anche "Tent Peak"), il Nepal Peak (7168 m), il Gimigola (7350 m), ma soprattutto il Kangchenjunga (8598 m), terza vetta del pianeta e dell'Himalaya, poi il Talunga (7349 m) ed il Kabru (7317 m). Nel medesimo gruppo, infine, interamente in territorio nepalese svetta il Kumbhakarna (7710 m). Il resto dell'orografia nepalese, ancorché non certo trascurabile, è insignificante, almeno in termini meramente statistici, a fronte dei giganti sopra menzionati. Dopo una permanenza di un mese in India arrivo in Nepal. Visito Katmandu e le città satelliti di Pathan e Bagdaon, quindi, dopo aver effettuato le pratiche burocratiche parto per Jomoson dove compio mezzo Tour dell'Annapurna: da Pokhara a Muktinak. |