La valle Susa risulta essere il maggior comprensorio scialpinistico
delle Alpi Occidentali, consta di 152 itinerari di ogni tipologia, per
lunghezza, difficoltà e dislivello.
Val Susa
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- Nella zona del parco Orsiera-Rocciavrè, aprofittando della base di
due rifugi (Toesca e Gravio) si possono raggiungere la Punta Pian Paris
ed il Villano.
- Nella zona del Frais il Pintas e la Ciantiplagna sono due itinerari
molto frequentati, favoriti anche dalla vicinanza a Torino.
- Tra Sauze d'Oulx e Sestriere, gli impianti hanno fagocitato tutto
o quasi il territorio, rimane solo da percorrerli prima che aprano gli
stessi.
- Nella zona della val Argentera, accessibile solo in primavera, a causa
della lunga stradina di fondovalle utilizzata dai fondisti, spiccano
la Rognosa, il Gran Miol, la Cima Frappier e la Ramiere; tutte cime
di "livello" sia per la difficoltà tecnica, sia per la lunghezza.
- Nella val Thuras, si passa, sul lato
sinistro idrografico dalla classica Terra Nera alla ripida Merciantaira, mentre sul lato destro
alla domestica Cima del Bosco , al Roc del Boucher, per finire
con la classicissima Ramiere.
- Da Thures o Ruilles partono la frequentatissima Dormilleuse e la più
breve cima Giaissez.
- Da Bousson si sale alle tranquille cima Saurel ed alla cima Fournier.
- Da Claviere si sale al celebre Chaberton.
- Da Fenils i Rocher Charniers e la Chalanche Ronde sono due gite di
pregio, oltre al già citato Chaberton, fattibile anche da questo lato.
- Nella zona di Bardonecchia, valle Stretta, oltre al famoso Tabor si
trovano: la Gran Tempesta, Rocca Chardonnet, oltre ai vari colli che
collegano la val Clarea.
- Nella zona Frejus la Punta Nera e la Melmise, altra gita sicura, quando
c'è pericolo in giro.
- Nella zona di Rochemolles si trovano: la cima del Sommeiller, la Punta
di Almiane e la divertente e ripida Tete Muret.
E utile ricordare che il raggiungimento del rifugio Scarfiotti è estremamente
pericoloso a causa della gigantesca cornice che si forma sul Monte S.
Michele, che incombe sulla stradina che collega il rifugio Scarfiotti.
Nel 1931 travolse un intera compagnia di alpini del battaglione Fenestrelle,
provocando 21 vittime. E' comunque possibile raggiungere il rifugio
risalendo la Valfredda scavalcando l'omonimo colle,scendendo per il
vallone della Balma, evitando così la zona pericolosa.
- Dalla zona del Rifugio "Marianina Levi" si dipartono gli itinerari
per il Truc Peyron, il Niblè e la Rocca d'Ambin.
- In zona Moncenisio: la classica Malamot, l'impegnativa Punta Lamet
ed il Giusalet fanno da corona al lago
- Per finire, dal colle del Lys: accanto al Civrari e l'impegnativa
Torretta del Prete, rimane la gita alla Punta Sourela, buona per tutte
le stagioni pericolose.
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